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LE 9 REGOLE PER FARE DEL PROSSIMO ANNO, UN ANNO DA RICORDARE

LE 9 REGOLE PER FARE DEL PROSSIMO ANNO, UN ANNO DA RICORDARE

Rino Panetti

Dicembre 9th, 2017

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La luce di un nuovo anno sta facendosi spazio dalla fessura socchiusa della grande Porta. Torna il tempo dei propositi, degli impegni, delle azioni, del cambiamento.
In questo articolo voglio condividere con voi alcune delle regole che ho seguito nel 2017 per attraversare quella porta e fare del nuovo anno un’esperienza memorabile. Sono le mie “regole”

100xcentoPrima regola: 98% non è sufficiente. 100% deve essere l’obiettivo!
E’ una regola che ho fatta mia dal 2015. Erano anni che non riuscivo a dimagrire come volevo. Eppure mi impegnavo tantissimo. Eppure la motivazione sembrava forte.
Poi ho capito la ragione: se volevo raggiungere davvero quel risultato, per i primi X mesi dovevo smettere di darmi il contentino del dolcetto la domenica o accettare altre piccole “concessioni” al mio obiettivo.
Quel contentino rappresenta la sottile faglia dalla quale può passare la mancanza di consistenza. E’ la prova che in fondo ancora non sei pronto a quel salto.
Non va bene tenere nascosta in casa la bottiglia se sei un bevitore e vuoi smettere; non va bene concedersi ogni tanto una giocata se vuoi smettere di giocare alle videolottery; ecc. ecc.

Seconda regola: Ho accettato sfide. Ho detto “Sì”.
Rino e ScharmerDal 2010, ogni anno mi capita di accettare sfide in apparenza altissime.
A gennaio di quest’anno mi hanno proposto un corso a luglio, un’intera settimana a Berlino, in inglese, al cospetto del Presencing Institute e Otto Scharmer (uno dei personaggi più influenti al mondo sul cambiamento profondo).
Il mio inglese era chiuso in soffitta da anni; il mese di luglio è normalmente per me uno dei più intensi; la domanda “Sarò all’altezza di certi argomenti?” era un tarlo.
Ma ho detto “Sì”. Ho ripreso l’inglese, con lezioni puntuali (ved. “prima regola”).
A Berlino non è stato affatto facile dialogare con 80 persone provenienti da 18 Paesi nel mondo; vivere con la costante sensazione di non riuscire a esprimere un pensiero come volevo…quando per te quel pensiero era tutto. Ma il mio obiettivo non era andare a Berlino per parlare il miglior inglese del mondo. Era vivere un’esperienza dal valore formativo e umano incommensurabile e cogliere un’opportunità che non sarebbe più capitata in modo così agevole.
Per far questo ho lasciato andare un po’ di aspettative (riuscire a comunicare bene tutto ciò che avrei voluto comunicare, apparire silente più di quanto sono, ecc.) e lasciato venire ciò che mi aspettavo, focalizzandomi su questo  per massimizzarlo.
Nel 2016 è accaduto lo stesso con la sfida lanciatami dall’editore FrancoAngeli per il libro.
Quando in una opportunità riconosci la “chiamata”, dì di sì e perseguila, lasciando andare ciò che non è determinante e lasciando venire ciò che è decisivo per essa e per te.
E ricorda: la “chiamata” viene più frequentemente di  quanto tu immagini!

Terza regola: Ho chiesto
Volevo preparare un evento memorabile per la presentazione del mio libro nella mia città.
Sarebbe bello avere con me Tony Binarelli [uno degli illusionisti più famosi al mondo, tre volte campione mondiale]”. “Sarebbe bello avere con me la Prof.ssa Simone, docente di Economia a La Sapienza di Roma
_EME6942Sì, sarebbe bello, ma ti pare che possano dirmi di sì?…e ti pare che possano essere liberi entrambi proprio le stesso giorno?…Ti pare…?
Ho smesso con i “Ti pare”. Ho alzato il telefono e chiamato. Ho aperto il PC è scritta la mail.
Entrambi sono venuti!

Per anni ho vissuto ipotizzando reazioni degli altri a miei desideri…e rinunciando così a opportunità.
Da una decina di anni ho smesso di farlo. All’inizio è stata durissima, una forzatura pesante al mio carattere. Ma ho trovato la migliore medicina nelle risposte che via via ricevevo e in quanto accadeva da queste risposte. Ora uscire dalla zona di comfort è più facile.

Quarta regola: Ho rilanciato
Mi avevano chiesto un laboratorio formativo per i 61 dirigenti di una grande struttura pubblica. Mi avevano chiesto un modulo da inserire in un percorso fatto di 12 incontri.
non accontentarsiHo rilanciato: ho progettato e proposto un programma per tutti e dodici gli incontri. Ho preso tutto.
Pensa sempre a come massimizzare un’opportunità. L’idea innovativa che ti balena può sembrarti già ottima… ma probabilmente è quello che l’80% delle persone arriverebbe comunque a pensare. Tu trasformala invece nel punto di partenza, per renderla davvero unica nella forma e nella sostanza.
Incamminarti in questo percorso di rilancio ti farà sentire tremendamente bene, ti immergerà in un turbinio di scoperte e insight impensabili prima. E una volta incubati, rilasceranno benefici anche al di là del singolo progetto.

Quinta regola: Ho imparato dai grandi
Tre cose, fondamentali:

20170707_101841926_iOS1) Il livello di ciò che fai è determinato dal livello delle persone e dei contesti che frequenti.
Vai nei luoghi a maggiore potenziale, non accontentarti di essere il grande pesce nel piccolo stagno; sii invece il piccolo pesce nel grande stagno. Ricerca continuamente stagni più grandi nei quali crescere.
Non si impara e non si cresce se vi limitate alla mediocrità.

2) Frequenta anche le persone giuste a livello di motivazioni, quelle che possono darti iniezioni di fiducia.

3) Cercati un mentore, qualcuno che sia un autentico riferimento per te, con cui confrontarti, qualcuno di cui tu hai fiducia. Ascolta lui/lei nei momenti difficili, non le voci indistinte dei tanti: “Se fossi te…”, “Al tu posto io…”, “Non può funzionare…”.

Sesta regola: Ho fallito
Nel 2017 alcuni progetti che avevo in mente non sono andati a buon fine.
Imparare “a fallire” è fondamentale, perché quando ti lanci n cose nuove, il “fallimento” va inglobato nel processo.
fallireCerco di abbreviare sempre più il tempo in cui capire come andrà una certa cosa, perché prima la testo e…

  • … prima imparo e comprendo
  • …minore sarà l’impatto dell’insuccesso sia in termini pratici che emotivi.

Non tutti i fallimenti sono uguali. Sta a te “progettarli”.
Non trascurare questa regola. E’ fondamentale sia rispetto allo specifico progetto che hai, sia sul tuo stato d’animo e, quindi, per i successivi progetti.

Settima regola: So che tutto è collegato
Negli ultimi sei mesi del 2017 l’uscita del mio libro ha assorbito molte mie risorse (tempo, lavorative, emotive). Questo ha avuto ripercussioni ad esempio sulla mia attenzione alla forma fisica (per la prima volta, dopo 3 anni, ho smesso di andare a correre), in alcuni aspetti relazionali, in alcune attività lavorative.
Quando ti appresti a cambiare qualcosa, sappi che questo avrà ripercussioni anche negli altri aspetti della vostra vita. L’obiettivo di dimagrire, come influenzerà altre tue attività? E come, di contro, potresti modificare queste altre attività per massimizzare sia l’obiettivo di dimagrire che esse stesse?
Preparati ad affrontare questi effetti collaterali: prevedili, esaminali, comprendi come affrontarli e/o ribaltarli a tuo vantaggio (sfrutta queste correlazioni, anziché subirle)

UOttava regola: Ho osservato, ho riflettuto, ho agito in un istante
Sono i tre passi che una delle più importanti metodologie per il cambiamento (Theory U) ci suggerisce di fare per realizzare il cambiamento profondo.
E’ quello che faccio puntualmente:
– cerco sempre di vedere e ascoltare posizioni insolite, anche distanti dalle mie
– ogni giorno mi riservo dei momenti personali per “ritirarmi e riflettere”. Il mio momento è guidato dal Journaling (se vuoi sapere cos’è il Journaling, leggi qui [è un mio breve articolo sull’argomento])
– quando qualcosa emerge, cerco subito di fissarlo e trovare il modo per testarlo (v. anche regola 6)

Nona regola: Ho seguito il “mio” metodo
Queste regole (e altrettante che non ho riportato in questo articolo) sono il frutto di un mix ideale tra quanto riscontrato nella mia personale esperienza e quanto appreso vedendo e studiando cosa fanno i “grandi”.
Potrebbero non essere tutte adatte a te…ma non è questo il punto.
Il messaggio invece è: trovati comunque un metodo, il tuo metodo.
Fin quando non mi sono dato un metodo (che ho via via perfezionato e migliorato di anno in anno…e continuo ancora a farlo) non andavo davvero da nessuna parte: gli eventi guidavano la mia vita, ciò che capitava era spesso frutto del caso e, quando l’occasione passava, mi trovavo sempre con un attimo di ritardo, impreparato a coglierne tutte le potenzialità.
Il segreto è essere un passo avanti alle opportunità, non un passo indietro.

E allora, buon anno!
Rino Panetti

 

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